Le morti sul lavoro in Italia sono una piaga ancora molto diffusa.
Nonostante si siano fatti grossi passi avanti sul lato della sicurezza purtroppo non sempre le ditte e gli operatori adottano le misure suggerite e i dispositivi di sicurezza adeguati al tipo di lavorazione.
Inoltre il lavoro nero in Italia è ancora molto diffuso e ciò è sinonimo di assenza di formazione lavorativa che va a scapito della sicurezza.
Ad oggi sono molti i corsi obbligatori di formazione, tali che gli operatori vengano adeguatamente formati per garantire la propria sicurezza sul luogo di lavoro, dell’ambiente stesso e di chi vi circola. Tutto questo però a volte non basta e per causa anche di una distrazione può succedere davvero il peggio ovvero la morte. Senza contare i numerosi infortuni che ogni anno avvengono sul lavoro.
Purtroppo oggi è toccato a un operaio toscano, Giancarlo Andreoni, 56 anni che a Camucia dove lavorava è stato investito in retromarcia da un furgone guidato da un collega.
L’impatto è stato devastante e l’uomo è deceduto a causa delle ferite riportate. Nello specifico i due uomini stavano raccogliendo rifiuti, come di consueto essendo la loro mansione.
Il mezzo si trovava sulla strada che porta a Cortona e sul momento ha creato un blocco del traffico. Sul posto sono intervenuti prontamente i Carabinieri per la gestione dell’ingorgo e per i rilievi dell’inciente, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.
E’ stato inoltre allertato l’elisoccorso Pegaso che però nulla ha potuto in quanto l’uomo è deceduto praticamente sul colpo.
Incidenti del genere toccano molto in quanto la morte sul lavoro è un qualcosa che male si concepisce e talvolta sono fatti talmente imprevedibili e talmente straordinari che non se ne trova una ragione.
Quello che è certo è che la prudenza non è mai troppa e seguire ogni norma di sicurezza è sempre e solo un bene.
Foto Borderline24