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Perchè registrare un marchio

Un’azienda deve avere il suo segno di riconoscimento, è necessario perché l’espansione dei mercati impone che ci si distingua dalla massa e un segno distintivo è indiscutibilmente un vantaggio, ma solo se unico e sotto tutela.

Non ci sono obblighi di legge che impongano di avere un marchio distintivo e che si registri: la registrazione garantisce al titolare che quel marchio, quel logo sia usato in esclusiva dal titolare; garantisce che altri marchi simili o confondibili non possano essere utilizzati. Il diritto all’esclusività di un marchio lo garantisce sia il codice civile che il codice penale, purchè sia depositato e/o registrato. Diversa è il “marchio di fatto” che seppur previsti dall’ordinamento, hanno minor tutela.

L’importanza del marchio

Un marchio registrato è la prima font di comunicazione per un’azienda: è immediata, è conoscitiva, ed è unica; il marchio permette alla gestione aziendale di presentarsi sul mercato e di promuovere la pria attività in maniera distintiva ed unica. E’ un vero e proprio “bene”, un patrimonio da difendere e da sfruttare commercialmente. Il marchio permette ai consumatori di fare un’associazione immediata tra il prodotto e il marchio che lo rappresenta in quella specifica azienda, in quella e in nesun’altra.  Il deposito e la seguente registrazione del marchio di azienda è il mezzo per fortificare la propria immagine e la propria reputazione. Certamente non  è un’operazione gratuita, ma il piccolo investimento darà, in futuro grandi frutti sul mercato. Il mercato globale vuole la distinzione, non l’appiattimento, e il proprio marchio è proprio questo: la mancanza di uniformità di appiattimento e la capacità di distinguersi. Esiste una differenza tra marchio depositato e marchio registrato come si può evincere anche dalle due etichette diverse che troviamo a volte sui prodotti:

  • ™ Marchio depositato ma non ancora registrato.
  • ® Marchio registrato.

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Come registrare un marchio di impresa italiano

In Italia depositare un marchio significa averne l’esclusiva per dieci anni, scaduti i quali va rinnovato per lo stesso periodo di tempo. E’ opportuno, prima di depositare il proprio marchio, accertarsi che non ve ne siano di anteriori depositati o registrati similari o uguali, poiché, valendo la cronologia, si potrebbe andare incontro a possibili beghe. Il marchio può essere depositato a seconda di una classe di prodotti o di servizi: la scelta avviene secondo una classificazione internazionale, la cosiddetta “”Classifica di Nizza” (peraltro in continuo aggiornamento); tale classificazione ha una serie di 34 classi riguardanti i prodotti e 11 classi riguardanti i servizi. La richiesta di deposito, è esaminata dall’UFFICIO ITALIANO BREVETTI E MARCHI; se la documentazione è idonea e la tassa pagata è esatta, pubblica la richiesta sul BOLLETTINO DEI MARCHI. Se vi sono titolari di diritti anteriori alla richiesta, possono fare opposizione alla registrazione entro e non oltre tre (3) mesi dalla data di pubblicazione sul Bollettino (Procedura entrata in vigore il 1 maggio 2011). Se non vi sono opposizioni nei tempi previsti,  il marchio sarà registrato.

Come depositare e registrare un marchio all’estero

Se si vuole proteggere il proprio marchio fuori dai confini italiani, ci si può servire delle CONVENZIONI INTERNAZIONALI; e per la precisione : il MARCHIO COMUNITARIO e il MARCHIO INTERNAZIONALE. Se il marchio deve essere tutelato in Paesi che non aderiscono a queste convenzioni, allora bisogna necessariamente fare richiesta agli Uffici Marchi del Paese in oggetto. In questi casi particolari è sempre bene avere una tutela legale affidabile.

Come registrare un marchio nell’Unione Europea

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Se si fa richiesta del MUE, Marchio Unione Europea, il marchio sarà tutelato in tutti paese che aderiscono all’Unione Europea. L’organo preposto al controllo della richiesta è l’UFFICIO DELL’UNIONE EUROPEA PER LA PROPRIETA’ INTELLETTUALE; se la richiesta va a buon fine, viene pubblicata sul BOLLETTINO EUIPO.  Anche in questo caso, come per l’Italia, i termini per potersi opporre alla richiesta di deposito del marchio è di tre mesi. Se dovesse esserci una tale opposizione, e non dovesse essere scongiurata, il rifiuto della richiesta riguarderebbe tutti i paesi della Comunità Europea. L’unica azione utile è quella di presentare domanda singola nazionale nei paesi interessati. Se non vi sono opposizioni, la registrazione sarà effettuata e sarà rilasciato regolare certificato.

Come registrare un marchio internazionale

Il Marchio internazionale, non ha caratteristiche di unitarietà, come quello europeo: ogni Paese in cui viene posta la richiesta si attiverà autonomamente e con le proprie regole per il rilascio o per il diniego del certificato. Il diniego da parte di una Nazione non inficia la richiesta in un’altra nazione. Ovviamente è sempre bene scegliere paesi che abbiano una valenza commerciale importante per la nostra nicchia di interesse.  La pubblicazione della richiesta avviene sul BOLLETTINO DELL’OMPI; entro e non oltre 12/18 mesi dalla stessa, ogni Paese può far giungere la notifica di rifiuto, in genere sulla scorta di opposizione di terze parti. Se si vuole fare opposizione al diniego, vi sono termini temporali ben precisi entro i quali agire; bisogna eleggere un mandatario del posto per poter controbattere alle prescrizioni del mandante. Come già detto, il rifiuto di un Paese, non inficia in alcun modo la richiesta in altri Paesi, nè la validità del certificato emesso.

Guida pratica per registrare un marchio in Italia

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Ecco praticamente cosa fare per registrare un marchio in Italia.

  • Accertamento di anteriorità in Italia

Non è propedeutico, ma per non perdere tempo in seguito è consigliabile che si faccia una ricerca per vedere se un marchio simile o uguale sia stato già registrato in Italia. Come fare? Attraverso Internet, ci si collega alla banca dati dell’UFFICIO BREVETTI E MARCHI e inserendo i dati che riguardano il marchio che si vuole registrare, si saprà se esso è  “libero” o meno. Inoltre la piattaforma blocca il marchio anche se esso dovesse essere simile ad un altro. In questo caso inutile intestardirsi, ma cercare quale elemento è possibile cambiare perché il marchio diventi unico. Se il marchio ha anche delle parti grafiche (ad es. un Logo) è bene accertarsi anche di questo.

 

  • Accertamento di anteriorità nella Comunità Europea.

Ovviamente il marchio potrebbe essere stato già utilizzato come MARCHIO COMUNITARIO; un controllo anche in questa banca dati non è una cattiva idea. Una ricerca, usando gli stessi criteri utilizzati per la ricerca in Italia e si avrà la certezza che il marchio è unico e distintivo.

 

  • Scelta delle classi con riferimento alla “Categoria di Nizza”

Non essendoci altri impedimenti, bisogna scegliere la “classe” di prodotto e/o servizi nella quale incasellare la richiesta. Nell’Accordo Internazionale di Nizza, furono stabilite 45 classi, tra prodotti e servizi, entro i cui limiti oggettivi vanno inserite le richieste: bisogna scegliere quale è la classe che più si adatta alla propria azienda.  In rete è facile trovare il sito delle Classificazioni di Nizza (in continuo aggiornamento) e in quella sede scegliere la categoria cui il prodotto o il servizio di cui si richiede la registrazione del marchio rientra. Ovviamente ci saranno le tasse di registrazione da pagare: la prima ha un costo di 101 €; dalla seconda in poi un incremento di 34 € per ognuna.

 

  • Stabilito tutto ciò, si può passare direttamente alla compilazione della domanda vera e propria: la compilazione del Modulo C. Il modulo è in formato PDF e può essere scaricato dal sito www.uibm.gov.it. Il file è editabile.

 

  • Compilazione di eventuali fogli aggiuntivi

Foglio aggiuntivo per l’aggiunta di richiedenti extra

Foglio aggiuntivo per l’aggiunta di classi extra

 

  • Preparazione degli allegati(bollettino, marche da bollo, documenti, marchio)

1) I documenti di riconoscimento da presentare devono essere per ogni richiedente e tutti validi;

2) Una copia del marchio da registrare stampata su foglio 4, con la firma di ogni richiedente ed eventuale timbro;

3 )2 marche da bollo da 16 euro l’una; se vi sono fogli aggiuntivi e la richiesta supera il n° di 4 pagine, ci vorrà un’altra marca da bollo (1 marca ogni 4 pagine);

4) Un bollettino postale da 43 €, intestato alla tua CCIAA locale. La causale da indicare sul bollettino è: “diritti di segreteria per deposito registrazione marchio d’impresa”.

 

  • Deposito della domanda presso la CCIAA locale.

Fatto tutto ciò, la domanda completa in ogni sua parte va depositata alla Camera di Commercio responsabile per territorio. L’Ufficio preposto è Ufficio Brevetti e Marchi.

Com’è composto il Modulo C

SEZIONE 1: Dati identificativi della domanda

Tipologia primo deposito: (Ordinaria)

Tipo di marchio: (Individuale)

Natura del marchio: (D) se il marchio è composto di solo testo. (F) se il marchio include elementi grafici

Denominazione: (nome del marchio)

Descrizione: (descrizione visiva del marchio)

 

 SEZIONE 2: Classificazione

Si dovranno inserire i numeri identificativi delle classi che si sono scelte. Si devono inserire quali sono i prodotti (o i servizi) che interessano per quella specifica classe. Sul Modulo C si possono inserire solo 3 classi. Se si ha bisogno di inserirne in numero maggiore, si dovrà utilizzare un foglio aggiuntivo.

 

SEZIONE 3: Priorità

Se non vi sono priorità impellenti può essere saltata.

 

SEZIONE 4: Richiedente

E’ la sezione che riguarda i dati di chi fa la richiesta (persona, azienda). Lo spazio è riservato solo a due (29 richiedenti; se si vuole aggiungere un terzo nome o di più, bisogna far ricorso a fogli aggiuntivi.

 

SEZIONE 5: Domicilio elettivo

La comunicazione dell’indirizzo preciso di posta cui l’Ufficio potrà inviare eventuali comunicazioni.

 

SEZIONE 6: Documentazione allegata o con riserva di presentazione

Esemplare del marchio: Immagine del  marchio)

Rappresentazione del marchio:  (“1” nel riquadro “N. Esemplari“)

N° fogli aggiuntivi per i seguenti paragrafi: (solo se sono presenti e in quali sezioni)

Richiesta copia autentica: (SI/NO)

Numero di pagine totali: ( quantità di pagine totali compilate, inclusi i fogli aggiuntivi)

Abbastanza semplice; basterà stampare, firmare il Modulo su ogni singola pagina. Solo firma per le persone fisiche; timbro e firma per i rappresentanti di azienda.

 

Spunti giuridici

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Il marchio è esattamente quello che un documento di identità è per noi; è per questo che va tutelato da contraffazioni o imitazioni; il marchio è distintivo di un’attività, di un’impresa e come tratto distintivo deve essere registrato presso l’UFFICIO ITALIANO BREVETTI E MARCHI, sezione particolare del Ministero dello Sviluppo Economico, in modo da avere titolarità, possesso e utilizzo esclusivo. Ma non è solo questione di identità: il brand unico ed inequivocabile è anche la carta vincente per distinguere la propria offerta economica da altre presenti sul mercato; è la costruzione coerente e continuativa della propria storia aziendale; è la possibilità di estendere il proprio marchio con la concessione di licenze in franchising, di fondare sedi “satelliti” ovunque si voglia; è la possibilità di combattere la contraffazione.

La Legge tutela questo diritto nel Codice della Proprietà Industriale; l’art. 7 di detto Codice cita testualmente: “tutti i segni suscettibili di essere rappresentati graficamente, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche”, a patto che servano a distinguere un’attività da un’altra.

Non vi è obbligatorietà nel nostro sistema giuridico della registrazione del marchio, ma visto ciò che abbiamo detto è senz’altro consigliabile. L’iscrizione alla Camera di Commercio non garantisce l’univocità del marchio d’impresa; ovvio che le spese saranno altre: dalla creazione del Logo, alle spese di registrazione, alla consulenza di esperti in marketing e altro ancora, ma sicuramente è un investimento che a lungo termine darà i suoi frutti. Le tariffe da pagare allo Stato sono sul sito www.uibm.gov.it, ove è presente anche tutta la modulistica da compilare. Importante è ricordare che il deposito del marchio ha una validità decennale e alla scadenza di questo periodo la richiesta va rinnovata per ulteriori 10 anni, e così via.

Una curiosità: l’uso dei simboli ®, TM, SM o similari posti vicino ad un marchio, proteggono il marchio, ma non sono obbligatori e pertanto non danno alcuna protezione legale; vale a dire inserire questi simboli senza avere realmente effettuato un deposito di marchio non serve a niente. Diverso è se la registrazione è stata effettivamente fatta: l’inserimento di questi simboli può costituire un deterrente per gli eventuali malintenzionati e contraffattori. Il consiglio migliore è registrare il proprio marchio e affidare la pratica a chi è un esperto: il fai da te non sempre è un bene. Se anche non ci si vuole rivolgere ad un commercialista, vi sono ottimi professionisti da contattare anche online, che possono risolvere ogni problema e chiarire ogni perplessità sull’argomento.

 

Per saperne di più: https://subitoavvocato.it/prodotto/registrazione-marchio/

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